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Cigierre anticipa le tendenze della ristorazione con il casual dining “dove nulla è per caso”

Know how e standardizzazione dei processi e insieme ricerca costante della qualità: Marco Di Giusto, fondatore e amministratore delegato di Cigierre, racconta la sua storia imprenditoriale e anticipa le tendenze della ristorazione. “Un mondo in perenne evoluzione dove a dettare i nuovi trend, sono proprio loro, i clienti”.

Pioniere del cosiddetto ‘casual dining’ in Italia, Marco Di Giusto, classe 1965, udinese, è fondatore e amministratore delegato di Cigierre – Compagnia Generale Ristorazione.

Dal primo locale Old Wild West aperto a Udine nel 2002, Di Giusto ha concentrato il know-how e la standardizzazione delle procedure, replicando i diversi format nella for- mula del franchising, ma mantenendo co- stante la ricerca della qualità e sviluppando un concetto diverso di ristorazione commerciale, caratterizzata da un’offerta eccellente, affine al culto italiano del mangiar bene.

La storia di Cigierre – Compagnia Generale Ristorazione Spa

È nata nel 1995 a Udine con l’obiettivo di creare, sperimentare e gestire nuovi format di ristorazione. Oggi è tra i leader in Italia nel casual dining e nello sviluppo e gestione di ristoranti tematici con oltre 370 locali presenti sia in Italia sia all’estero.

Cigierre Spa è proprietaria dei format Old Wild West, America Graffiti, Wiener Haus, Pizzikotto, Shi’s e Temakinho, per un totale di oltre 370 locali.

Scopriamo di più sulla ristorazione del futuro con l’amministratore delegato di Cigierre! 

Quando ha capito che avrebbe voluto fare l’imprenditore e qual era il suo background?

“È stato un percorso che mi è parso naturale sin dall’inizio della mia carriera. Ho scelto questa strada perché credo profondamente che nella vita sia importante avere stimoli sempre nuovi, rinnovarsi e migliorare costantemente, principi per i quali ho tuttora lo stesso entusiasmo nel mio lavoro.

Perché ha scelto la ristorazione?

“Perché ho compreso come la ristorazione fosse un settore dove era possibile innovare. Di fatto, Cigierre ha portato il casual dining in Italia.

Tutto è nato nei primi anni Duemila e a quell’epoca lo sviluppo dei centri commerciali stava prendendo largamente piede nel Paese, nei grandi centri urbani ma anche alle porte delle piccole città, come Udine ad esempio. Ed è qui, precisamente al centro commerciale Città Fiera di Torreano di Martignacco, che è stato avviato il primo ristorante Old Wild West.

Gli obiettivi e le opportunità furono subito chiari: portare nei centri commerciali un nuovo tipo di ristorazione, basato sul concetto allora innovativo di Food Entertainment per offrire non più solo fast food o stuzzicherie, ma veri e propri ristoranti in cui gustare del cibo di qualità in un’atmosfera ludica e coinvolgente, a un prezzo accessibile a tutti.”

Quando ha deciso di diversificare le sue proposte e perché ha puntato sull’etnico?

“Cigierre anno dopo anno evolve insieme alle richieste dei clienti che, mai come ora, ama- no sperimentare tra piatti tipici della tradizione italiana fino ad arrivare a quelli più etnici e ricercati. Per questo dopo Old Wild West, sviluppare gli altri format come Wiener Haus, shi’S, Pizzikotto o ancora America Graffiti e Temakinho, e variare costantemente la nostra offerta, è stata una scelta che si è evoluta e concretizzata da sé, insieme alle diversificate preferenze della nostra clientela.

Il mondo della ristorazione, infatti, è in perenne evoluzione e quasi sempre a dettare i nuovi ‘trend gastronomici’, sono proprio loro, i clienti. Ma da tempo i nostri format si sono evoluti in veri e propri ristoranti dal gusto ricercato discostandosi, di molto, dall’iniziale percezione che li vede- va come semplici format etnici in cui i clienti 20 erano solo avventori di passaggio. Ora chi sceglie Cigierre lo fa non solo per la qualità delle materie prime ma anche per le ambientazioni ricercate o esperienziali.

Quali sono i cambiamenti più rilevanti nel settore food che ha sperimentato in BE FRANCHISOR questi anni?

“Di certo, complice anche la pandemia e i conseguenti lockdown, il delivery e l’a- sporto, sono diventati parte integrante del nostro lavoro e della nostra quoti- dianità. Cigierre, inoltre, cerca di far proprie tutte quelle visioni di sviluppo che mirano a generare un cambiamento positivo per il futuro.

Ogni giorno i nostri brand si impegna- no ad utilizzare box termici e packaging, in gran parte compostabili e riciclabili, studiati sia per salvaguardare l’ambiente che per garantire l’alta qualità dei prodotti. In merito a questo a Milano abbiamo avvia- to il nostro primo progetto di cloud kitchen pensato al 100 per cento all’insegna della delivery, della sperimentazione e di un’offerta variegata.”

Che cosa ha permesso a Cigierre di diventare leader di settore e di rimanerci nel tempo?

“Il nostro segreto per presenziare con successo sul mercato è racchiuso in queste tre, semplici, parole: capacità di adattamento, flessibilità e creatività. Negli anni, l’azienda ha saputo rispondere alle richieste di un mercato in forte cambiamento grazie al nostro approccio innovativo e, cosa ancora più importante, l’attenzione al cliente che mettiamo sempre al centro dell’esperienza ristorativa.

Un altro fattore importante e basilare per noi è infatti l’emozione. In un ristorante Cigierre, ci si sente sempre a proprio agio ed entrarvi ogni volta è una nuova esperienza. Insieme, ovviamente, alla qualità del prodotto e servizio fornito“.

Quali sono i punti di forza del franchising come leva di crescita e quali le criticità?

“Per Cigierre il franchising è da sempre un segno distintivo. I franchisee totali infatti sono circa cinquanta, tra partecipate o joint venture. La standardizzazione dei processi e del prodotto per poter offrire la stessa esperienza in tutti i ristoranti della nostra rete è un punto di forza molto importante

I franchisee sono per noi un autentico patrimonio, ci rappresentano e sono la nostra immagine. Per questo è fondamentale che condividano pienamente e rispettino i nostri valori. Con loro c’è un rapporto di grande fiducia e collaborazione che si traduce in un contatto diretto e continuo, e anche per questa ragione probabilmente non abbia- mo registrato criticità. Disponiamo di una fitta rete di supervisori, professionisti preparati che supportano i franchisee in ogni loro esigenza.

Inoltre, frequentemente organizziamo training e corsi di aggiornamento professionale. Anche per questo, nel 2015 abbiamo fondato Academy, il progetto interno di formazione continua nato per trasferire il nostro know- how, per accompagnare chi lavora con noi in un percorso di crescita professionale con l’obiettivo di creare autentici specialisti della ristorazione.”

Come immagina il futuro di Cigierre?

“Tra dieci anni Cigierre sarà sicuramente un’azienda in continua crescita con una forte presenza in Italia sia con gli attuali brand che con nuove acquisizioni. Lo svi- luppo all’estero, come già accennavo prima, infatti, resta un asset fondamentale come gli investimenti costanti sui format attuali. Per il prossimo biennio 2022-2023 pre- vediamo l’apertura di almeno cinquanta locali in gestione diretta e in franchising con investimenti pari a 50 milioni per il rinnovo dei ristoranti attuali.”

Quali sono i suoi prossimi obiettivi?

“Cigierre ama confrontarsi sul mercato ed è in continua crescita, d’altronde è parte del suo DNA. Abbiamo una struttura interna di Mergers & Acquisitions focalizzata sulle diverse opportunità, perché la curiosità e la voglia di innovare sono le stesse che ci hanno sempre caratterizzato sin dall’inizio.

Nonostante il momento storico di incertezza, continuiamo a lavorare per portare avanti con grande senso di responsabilità il nostro piano di sviluppo. Proseguiremo a sviluppare e innovare i format esistenti, investendo sempre in nuove aperture, ma contemporaneamente a sviluppare format e idee nuove per rispondere alle esigenze del mercato migliorando sempre di più l’esperienza per i nostri clienti e per permettere a Cigierre di confermare la posizione di leader nel mercato del casual dining.”

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