Ale Fresh Market è una app che permette di ordinare prodotti ortofrutticoli a filiera corta e riceverli direttamente a casa. Per chi compra, una garanzia di qualità. Per chi vende, un canale innovativo da integrare con quello tradizionale. Alessandro Andretta, ideatore e quinta generazione di una famiglia da oltre un secolo attiva nel settore, spiega i vantaggi dell’applicazione e svela: “cresceremo con il franchising”.
Cosa è Ale Fresh Market?
Può una app sostituire il contadino? No. Può una app migliorare la qualità dei prodotti ortofrutticoli? No. Può una app marketplace migliorare la qualità dell’esperienza di acquisto nel settore del fresco e creare valore per chi vende e per chi compra? Sì. Come?
“La nostra applicazione – spiega Alessandro Andretta – nasce con l’idea di accorciare le distanze tra consumatori e produttori di frutta e verdura. Una visione che punta innanzitutto sul ‘chilometro zero’, che è la filosofia alla base dell’iniziativa, insieme a stagionalità e valorizzazione del territorio”. “La nostra attività di commercializzazione – prosegue il fondatore di Ale Fresh Market, quinta generazione di una azienda da oltre un secolo attiva nel settore ortofrutticolo – è garanzia di selezione dei fornitori di eccellenza, servizio accurato e puntuale, rapidità nelle consegne”.
In pratica, i prodotti dei fornitori vengono caricati nella vetrina dell’applicazione, i privati acquistano e Alessandro e la sua squadra si occupano delle consegne a domicilio, con un doppio vantaggio: i produttori hanno a disposizione un nuovo canale di vendita moderno e innovativo, in grado di intercettare nuova clientela e integrabile con quelli tradizionali; il cliente finale acquista prodotti selezionati, a chilometro zero e li riceve a domicilio.
Non solo, puntare sulla genuinità della filiera corta permette di razionalizzare i costi in una logica win-win per tutti, che permette di tenere insieme scalabilità e qualità…
A oggi il territorio coperto da Ale Fresh Market App franchising è quello del Veneto, la base è in provincia di Padova. Ma l’applicazione è nata con una vocazione inedita, quella di essere replicabile con la formula del franchising. “Già dal 2019 abbiamo creduto nella forza degli strumenti digitali e lavorato duramente per una svolta 2.0. Dopo il boom di richieste ricevute durante il lockdown abbiamo sviluppato una nuova app, ancora più performante, con l’idea di moltiplicare le possibilità di crescere in tutta Italia”, commenta Alessandro. “All’inizio eravamo il mio team di ragazzi e io, giorno e notte attaccati al telefono a prendere ordinativi con carta e penna. La app ci ha permesso innanzitutto di ottimizzare il flusso di lavoro”.
Ale Fresh Market: un nuovo modello di business?
Ale Fresh Market nasce quindi con il delivery ‘obbligato’ della pandemia e poi viene messa a sistema tanto da arrivare a 200 consegne al giorno e a 200mila euro di fatturato già nel primo mese di attività.
“Ma da solo non ce l’avrei fatta – precisa Alessandro – per questo ho cercato qualcuno che mi potesse aiutare sia dal punto di vista tecnologico che con lo sviluppo in franchising. In Davide D’Andrea Ricchi ho trovato il partner che combinava entrambe le caratteristiche”.
Avete preso come modello Cortilia?
Cortilia è stato uno dei nostri benchmark. È bene specificarlo, perché senza aver studiato i casi di successo e le difficoltà che hanno dovuto superare, oggi non saremmo qui. Però, le differenze ci sono. Innanzitutto, è una questione di visione e filosofia. La nostra filosofia è promuovere i prodotti locali, filiera corta e km0. Cosa che Cortilia non fa o comunque non faceva sin da subito. Poi c’è un altro elemento differenziante e sono i numeri. Cortilia nel primo anno ha fatturato 400mila euro, noi invece stimiamo di arrivare, il primo anno di esercizio, ad oltre 2 milioni. Il nostro trend di performance ci fa ben sperare. A questo, possiamo aggiungere un’altra differenza che è frutto delle analisi sul benchmark e sullo scenario a cui ho accennato prima, ovvero le strategie di marketing e la logistica. Abbiamo analizzato i processi dei grandi player di settore e apportato delle ottimizzazioni per rendere il modello flessibile, scalabile e redditizio con investimenti contenuti.
Come fa un’app a svilupparsi con il franchising?
Non siamo il primo modello che ha come punta dell’Iceberg una app e intende espandersi con il franchising.
L’app, poi, è solo uno strumento. Quello che viene trasmesso ai nostri partner territoriali è un know-how specifico, ossia: un sistema di vendita che mette insieme tecnologie, marketing e algoritmi per vendere di più e fidelizzare di più.
Ale Fresh Market è una filosofia che promuove il consumo di prodotti alimentari locali, e per realizzare questo è necessario centri logistici delocalizzati gestisti da operatori locali che conoscano il loro territorio.
Il franchising, quindi, è la naturale evoluzione per l’espansione del nostro modello. L’affiliato prende in licenza un market place digitale corredato dei suoi drivers per il suo territorio e replica esattamente il modello così come noi lo abbiamo applicato in Veneto con la possibilità di inserire i prodotti che vuole purché siano provenienti prevalentemente dal quel territorio.
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Chi è il vostro cliente tipo?
Questa è una sorpresa. Ci aspettavamo che il cliente finale fosse tendenzialmente giovane vista la necessita di avvalersi di uno strumento tecnologico. Abbiamo cercato di fare un’applicazione accessibile e questo ci ha permesso di raggiungere un target anche di ultra settantenni.
E il vostro fornitore tipo?
Parte della mia visione è far capire ai dettaglianti che questo è il futuro, valorizzando però l’aspetto tradizionale della loro attività. In altri termini, ci rivolgiamo a persone che hanno già un punto vendita fisico e che vedono nel nostro modello la possibilità di dare una alternativa al cliente finale e soprattutto continuità alle vendite. In questo momento in vetrina abbiamo oltre 40 fornitori e siamo aperti anche a diverse tipologie di prodotti oltre a quelli orto-frutticoli, per esempio i formaggi. Naturalmente, i primi requisiti sono la qualità e la tracciabilità di ciò che propongono.
Quale sarà il prossimo step?
Estendere il territorio in cui siamo presenti, a partire dall’Italia.
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