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Centro PrivatAssistenza Franchising: i primi 10 anni di Massimo e Simona. Una storia imprenditoriale di successo

Un tempo, non molto lontano, se c’era bisogno di un’iniezione si chiedeva alla vicina di casa, ex infermiera in pensione. Oggi, invece, l’assistenza sanitaria è sempre meno improvvisata e sempre più professionale”. Queste sono le parole di Massimo Pasotti che, con la compagna Simona Vitali, festeggia dieci anni del centro PrivatAssistenza in franchising aperto a Stradella (Pv) nella primavera del 2011.

A questo, nel 2016, ha fatto seguito l’avvio di un’attività anche a Piacenza. La storia che andiamo a raccontare va di pari passo con i cambiamenti sociali che sono sotto gli occhi di tutti e che i due anni di pandemia Covid hanno messo ancor più in risalto: una popolazione anziana in crescita, tante persone sole, famiglie meno numerose o meno coese che non sempre riescono a far fronte alle fragilità, momentanee o prolungate, che possono presentarsi.

Ma scopriamo insieme di più sulla loro storia! 

Come avete aperto un centro PrivatAssistenza e perché avete scelto proprio questo settore come business?

«Io e Simona cercavamo un cambiamento, professionale e anche un po’ di vita, e la tematica dell’assistenza sanitaria domiciliare sembrava offrire grandi opportunità. Venivamo entrambi dal mondo della gestione societaria e amministrativa e abbiamo attinto alle nostre esperienze precedenti per rispondere alle richieste che venivano dalle famiglie. Abbiamo iniziato analizzando i vari brand di questo settore, prima attraverso i siti, poi con contatti diretti, sia telefonici sia di persona, con ItaliAssistenza (punto di riferimento dell’assistenza domiciliare in Italia), fino a individuare in questa realtà ciò che cercavamo. E abbiamo visto giusto.»

La vostra esperienza non era specifica in questo settore. Come siete stati aiutati dal franchisor?

«Prima di aprire il nostro centro a Stradella abbiamo seguito dei corsi di formazione con Privatassistenza per prepararci a questa professione. I corsi miravano principalmente a far comprendere a noi come agire per poi trasmettere ciò anche all’utenza. Un senso del cambiamento dell’assistenza sanitaria nel nostro Paese: da famigliare a professionale. Con un capitale iniziale di circa 50 mila euro e in un tempo di 8-10 mesi dal primo contatto, abbiamo realizzato il nostro business.

Comunque il nostro è un rapporto “aperto”: siamo liberi di gestire il centro secondo le esigenze della zona in cui operiamo, ma ci sentiamo protetti dal supporto tecnico e legale di ItaliAssistenza, quando ce ne fosse bisogno. E, ovviamente, anche dai vantaggi che una rete di oltre 200 sedi ci permette di avere».

In che senso? Vuol dire che i vostri centri PrivatAssistenza sono tutti intercambiabili?

«Non esattamente. Posso farmi capire meglio con un esempio. Se un nostro cliente si trova in vacanza in un’altra regione e ha bisogno di supporto, possiamo indirizzarlo al meglio in un altro centro del brand. Oggi, ogni anno, ci chiedono un intervento dalle 500 alle 700 famiglie.»

È anche una bella soddisfazione, soprattutto in tempo di pandemia. Com’è andata?

«Sono stati due anni molto intensi, in cui abbiamo dovuto mettere alla prova anche le nostre capacità creative! In un momento in cui in tutta Italia mancavano i sistemi di protezione, ci siamo ingegnati per crearli anche con mezzi di fortuna. Quando i medici, sia di medicina generale sia ospedalieri, erano in difficoltà, soprattutto all’inizio, mi piace pensare che noi siamo stati un punto di riferimento per le famiglie che avevano bisogno. Ovviamente nel nostro ambito, quello dell’assistenza sanitaria, con interventi concreti e di appoggio morale in un momento di incertezza e negatività dilagante. “Fare squadra” è stato il nostro motto!»

Chi ha bisogno, come entra in contatto con voi?

«Attraverso il sito, via mail oppure telefonandoci. Operando da molti anni su un territorio piuttosto vasto, come quello dell’Oltrepo pavese (con la sede di Stradella), siamo abbastanza conosciuti. La gente, anche attraverso il passaparola, sa che contattandoci può usufruire della competenza dei nostri professionisti, una cinquantina in tutto, in vari ambiti: infermieri, fisioterapisti, oss, ma anche podologi e psicologi se occorre. I nostri interventi vanno dai più semplici, come la preparazione di un pasto o l’assistenza durante l’igiene fino a quelli più specialistici che sono sempre improntati sulla professionalità degli operatori».

Dal 2016 avete ampliato la vostra attività, con un centro anche a Piacenza?

«Si era aperta questa possibilità, uno spazio in un territorio confinante con quello in cui già operavamo. Ci sembrava una mossa con un senso di continuità. A Stradella lavoriamo su un bacino di utenza che comprende tante realtà diverse, tanti paesi anche piccoli. Piacenza, invece, è una città, anche se non molto grande. Insomma, un altro modo di fare il nostro lavoro, coprendo un territorio più vasto e con caratteristiche differenti».

Dopo dieci anni è tempo di bilanci. Siete soddisfatti?

«È bello quando vedi che poco alla volta impari a camminare da solo, anche grazie ai mezzi e al supporto che è arrivato dal brand consolidato di ItaliAssistenza, sia in tempi di pandemia sia, precedentemente, in periodi di normalità. Di questo lavoro apprezzo l’aspetto umano, d’accoglienza, di supporto. È bello essere d’aiuto».

PrivatAssistenza franchising: il marchio operativo da oltre 25 anni nell’assistenza familiare

In tutta Italia, servizi alle persone PrivatAssistenza è un marchio di ItaliAssistenza che, con oltre 200 sedi, copre diverse problematiche relative all’assistenza domiciliare a malati, anziani e persone con disabilità sul territorio nazionale. Il brand è operativo da oltre 25 anni ed è possibile contattare gli operatori 24 ore su 24, sabato e domenica compresi.

Ogni centro PrivatAssistenza fornisce una serie di servizi socio assistenziali, come: assistenza domiciliare diurna e notturna, servizi di accompagnamento a persone anziane, interventi domiciliari per l’igiene, assistenza al bagno e al pasto. Inoltre: servizio di sostituzione e/o integrazione della badante, assistenza e veglia notturna in ospedale, servizi infermieristici, fisioterapici, psicologici e logopedistici domiciliari. 

 

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