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Alice Pizza: il brand della pizza romana a vocazione internazionale

Nel 2021 Alice Pizza, marchio di pizzerie nato nella Capitale, ha inaugurato 27 nuovi punti vendita, diretti e in franchising. Claudio Baitelli, amministratore delegato: Nel 2022 prevediamo un fatturato di circa 100 milioni di euro e abbiamo l’obiettivo di aprire 30 pizzerie. Inoltre, in linea con l’espansione all’estero iniziata nel 2017, il gruppo ha in corso progetti di crescita nei Paesi nell’area del Mediterraneo”.

“Il fondatore di Alice Pizza voleva creare un concept caratterizzato dalla semplicità e dalla qualità del prodotto. Quest’ultimo è il punto forte di Alice: una pizza genuina preparata con un metodo tradizionale e con una lievitazione naturale a 24 ore. Il concept – racconta Baitelli – si ispira allo street food romano proprio della pizza al taglio ma il fondatore ha affinato la ricetta rendendola più leggera e accattivante”. Claudio Baitelli, attuale amministratore delegato del network di pizzerie che da 8 locali nel 2014 è arrivato a 180 oggi.

Alice Pizza storia del brand

È il 1990 quando Domenico Giovannini apre la prima pizzeria, in Via delle Grazie, nel pieno centro di Roma. Grazie alla sua passione e alla sua capacità imprenditoriale, dà il via a un progetto di ampio respiro.

Dopo altre aperture, sempre a Roma, nasce l’esigenza di dare un nome a questo progetto e viene scelto Alice, un nome italiano, di donna, che racchiude in sé la cultura e la qualità della pizza romana e anche un senso di semplicità e accoglienza. Inoltre Alice è un nome leggibile in molte lingue.

Nascita del franchising Alice Pizza

l franchising Nei primi vent’anni, la crescita è rimasta focalizzata sulla città di origine. Il grande successo avuto nella capitale porta molti imprenditori locali a mostrare interesse verso questo concept e così la proprietà si orienta al franchising con l’apertura del primo punto vendita nel 2012. “Piccoli imprenditori che si sono impegnati nel rispettare il metodo di produzione tradizionale Alice e a utilizzare prodotti selezionati”, spiega Baitelli. Da questo momento, la crescita è sempre più veloce e passa da 8 locali nel 2014 fino ad arrivare alle attuali 180 pizzerie.

Perché avete scelto la leva del franchising per crescere?

Il franchising è sicuramente uno dei modelli più interessanti che ci permette di avere un piano di sviluppo più veloce e più territoriale. Il franchisee è un partner molto importante per le grandi catene di retail in quanto permette di avere una maggiore conoscenza del territorio e delle dinamiche che lo caratterizzano, soprattutto nelle piccole e medie città.

Lo sviluppo in franchising impone al franchisor di avere una struttura ampia e organizzata a supporto dei franchisee al fine di agevolare la loro crescita in modo sostenibile e più lineare.

Alice Pizza ha lavorato per questo con l’introduzione di fornitori e prodotti disponibili a livello di catena, creazione di manuali operativi e di un’Accademia aperta alla formazione del personale dei partner. Tutto questo ci permette di avere sul territorio punti vendita che condividono al 100 per cento le nostre modalità di lavoro così da offrire una qualità costante su tutto il territorio nazionale.

Che cosa è cambiato con l’ingresso del fondo di investimento

Il fondo di investimento, ha mantenuto tutto il buono della produzione tradizionale della pizza e ha sicuramente dato una forte spinta alla crescita con piani di espansione. importanti nel corso dei prossimi anni.

Inoltre, IDeA Taste of Italy ha ottimizzato alcuni processi così da cogliere i vantaggi di essere un gruppo grande, applicando un approccio data-driven. Infine ha supportato l’idea del fondatore della condivisione e della formazione, confermando questa missione con l’apertura di una nuova Accademia Alice Pizza nella città di Milano nel 2020.

Quali sono i vostri piani di espansione?

I piani di espansione sono importanti, come dimostrato dagli ultimi anni, pur considerando le problematiche e un mercato incerto legato alla pandemia. Solo nel 2021 sono stati inaugurati 27 nuovi punti vendita (diretti e in franchising). Primo obiettivo nei prossimi mesi è la città di Milano.

Nel 2022 prevediamo un fatturato di circa 100 milioni di euro e abbiamo l’obiettivo di aprire 30 pizzerie. Inoltre, in linea con l’espansione all’estero iniziata nel 2017, il gruppo ha in corso progetti di crescita nei Paesi nell’area del Mediterraneo.

Come si fa a fare la differenza in un mercato, come quello italiano, dove la proposta di food è così ricca e pervasiva?

Come detto prima, la pizza è un prodotto universale e questo porta ad una concorrenza molto forte. Credo che il mercato italiano, da questo punto di vista, sia uno dei mercati più competitivi al mondo per numero di pizzerie presenti.

Nel corso degli anni, Alice Pizza è riuscita, in un mercato così competitivo, ad emergere e a diventare un punto di riferimento per la pizza al taglio. La pizza al taglio, a differenza delle pizze tonde, viene venduta a peso. Sono tre i fattori che definiscono il nostro successo: prodotto, formazione ed esperienza.

Il prodotto è la nostra arma vincente: dall’impasto ai condimenti. La base della pizza è leggera e croccante allo stesso tempo e viene farcita con condimenti combinati insieme per creare ricette gustose ed equilibrate che rappresentano perfettamente la cultura italiana. Inoltre, la composizione degli ingredienti sulle pizze è anche molto attraente e attenta ai dettagli. Per garantire questa qualità, la formazione è un pezzo fondamentale.

A questo scopo, in Corso Buenos Aires a Milano e in Piazza Barberini a Roma abbiamo le due sedi della nostra Accademia. Il percorso formativo inizia con due settimane di lezioni e poi prosegue nei punti vendita con il supporto dei pizzaioli più esperti. Garantiremo questo percorso formativo anche al personale dei nostri partner europei. Un altro aspetto è l’esperienza del cliente con Alice Pizza. La nostra pizza si acquista con gli occhi, il bancone allestito con più di 14 vassoi di pizze colorate e invitanti porta ad un acquisto d’impulso.

Inoltre, poiché la vendita è a peso, il cliente può assaggiare diversi sapori scegliendo la quantità. È una pizza da condividere da gustare a pranzo, a cena o per un piccolo spuntino pomeridiano. Vorrei aggiungere un altro punto che è di interesse per i franchisee. Da un punto di vista finanziario ed economico, Alice Pizza richiede pochi investimenti e ha un punto di pareggio altrettanto basso. Questo permette un’ampia scalabilità del format e di distribuire la catena in modo capillare sul territorio

Chi è il vostro franchisee ideale?

Attualmente, il nostro franchisee ideale è un operatore del settore che gestisce punti vendita di altri brand e vuole intraprendere un percorso di crescita con Alice Pizza. Sicuramente, avere un partner che abbia una struttura alle spalle, economica e gestionale, che possa sostenere la crescita è uno dei punti principali nella scelta del franchisee giusto.

I numeri di Alice Pizza

Attualmente, a marchio Alice Pizza sono attive 180 pizzerie di cui 67 a gestione diretta e 113 in franchising. Di quest’ultimi, tre punti vendita si trovano all’estero (Philadelphia, Malta, Madrid). La restante parte, si trova in Italia con maggiore focalizzazione sulle città di Roma e Milano.

Come entrare nella rete

L’investimento iniziale per l’apertura di un punto vendita va da 160 a 190 mila euro, che comprendono la progettazione dello spazio, la ristrutturazione, le attrezzature e gli arredi. Per quanto riguarda le location, il concept si adatta a diversi contesti: dalle strade urbane, anche periferiche, ai centri commerciali dove il brand può essere presente con un corner.

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