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Il futuro Centri Commerciali: spunti per ripartire.

Il dibattito che si è tenuto la mattina del 27 settembre, presso il Centro Vulcano Buono di Nola dal titolo “Il futuro dei centri commerciali, dalla nascita alla rinascita.” ha aperto numerosi spunti sulle strade da intraprendere nel settore grazie agli interventi di imprenditori, amministratori delegati, CEO ed esperti che si sono confrontati nel corso delle due tavole rotonde moderate da Andrea Aiello, giornalista e CEO di Edifis.

Investire in digitalizzazione, adeguarsi alle norme sulla sostenibilità anche con il supporto di interventi statali, mettere sempre di più al centro il cliente, rendere le strutture più attrattive attraverso iniziative culturali. E ancora partnership, confronti con le istituzioni locali e maggiori investimenti al Sud, che offre opportunità spesso sottovalutate. Queste sono solo alcune delle linee guida che hanno iniziato a tracciare i percorsi da poter intraprendere per rivitalizzare le strutture.

evento sui centri commerciali
Il dibattito sulla rinascita e lo sviluppo dei centri commerciali presso la struttura Vulcano Buono di Nola tra esperti del settore. startfranchising.it

“Conoscere meglio il cliente, come fanno già da tempo gli outlet, è centrale” ha dichiarato Salvatore Colella, owner di Alcott, proseguendo soprattutto sull’aspetto del coinvolgimento: “prima le calamite dei centri commerciali erano i brand, con l’avvento e la forza dell’online, bisogna trovare altre attrattive.  Immagino collaborazioni con  istituzioni o fiere, come il Comicon.  Bisogna in poche parole far vivere un’esperienza al cliente che vada ben oltre lo shopping.”

Un esempio è rappresentato dai cinema, come ha spiegato Luca Nasi, Direttore Generale di Arcus, del Gruppo Percassi. “Alcuni dei nostri centri stanno godendo non solo del turismo, ma anche del cinema che nel retail sta riconquistando terreno grazie ai nuovi blockbuster. Aspetti fondamentali, come l’iniziativa di oggi, grazie alla quale si è portato al Sud quello che normalmente si  fa Cannes, Milano e Torino.”  

Al di là delle attrattive all’interno delle strutture, il dialogo infatti secondo Nasi sarebbe l’altro aspetto necessario alla rinascita dei centri, così come ha dichiarato “Bisogna far emergere le difficoltà che ci sono nella comunicazione tra i brand partner e i landlords, laddove i primi ragionano nei termini del retail legato all’andamento del mercato, dell’economia e dei clienti, i secondi in base a logiche di investimento immobiliare. Nei nostri centri abbiamo tanti marchi che sono gestiti da franchisee, il rapporto è estremamente collaborativo perché spesso il dialogo coinvolge tre figure: landlord, franchisor e franchisee. La visione risulta piuttosto ampia. Si spera che questi confronti proseguano e che coinvolgano le istituzioni.”

intervento
L’intervento del Direttore del Centro commerciale di Nola Vulcano Buono durante la prima tavola rotonda. startfranchising.it

Ricominciare dal Sud, o dalla prospettiva che si ha del Sud è uno degli altri suggerimenti che sono emersi, soprattutto dalle parole dei Direttore di Vulcano Buono Francesco Furino:Abbiamo dei centri commerciali al Sud che valgono molto di più di tante aree geografiche, su questo dovrebbero cominciare a ragionare gli analisti che si affidano ai cap rate applicati secondo geolocalizzazione. Questi indici sono fondati su consuetudini, più che su principi economici. Questi dati portano a sottovalutare l’importanza di un investimento complessivo, che coinvolga tutte le aree. Per ragionare in termini di economia di scala bisogna aggregare nel paniere tutte le attività sul territorio nazionale”.

Una riclassificazione delle strutture è infatti un tema particolarmente rilevante anche secondo il moderatore Andrea Aiello che si è espresso a favore degli investimenti nel meridione soprattutto nel settore food : ” Ci sono centri che anche se non si trovano in posizioni ideali dal punto di vista dei territori, in realtà comporterebbero dei rendimenti notevoli per il posizionamento del proprio marchio. Il Sud è una terra che va raccontata e va raccontata meglio perché offre opportunità veramente notevoli per tantissimi marchi. Nel mondo del food, ad esempio, sono sempre di più gli imprenditori che investono da Roma in giù e che stanno ottenendo risultati straordinari.”

 

 

 

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