Quest’anno abbiamo partecipato all’Affiliate Expo 2021 svoltasi a Roma il 5-6-7 Novembre, organizzata da Daniele Butturini, event manager, ed erano presenti i nomi più celebri nel settore dell’affiliate marketing.
È stata raggiunta la terza edizione dell’evento, online e a Roma, realizzata all’interno del Mercure Hotel a Roma.
Tra gli speaker presenti:
e molti altri come il team degli Adsvenger (premiati come Affiliate Marketers dell’anno), Nico Nuzzi, Massimo Giachino, Pasquale Viscanti, Matteo Molinari, Floriana Capone, Angelo Laudati …
Un parco oratori che ha raccolto, dunque, i maggiori esperti dell’affiliate marketing in Italia, presentati da Gaetano Romeo, non nuovo a questo tipo di eventi.
Nel settore del digital marketing non è sempre facile creare momenti di aggregazione offline tra gli operatori che ne fanno parte.
L’Affiliate Expo è stato un intrattenimento dentro l’evento, con tante attività per fare networking come cene di gala, coffee breaks e persino gare di Go Kart tra i partecipanti, l’Affiliate GP. Quest’ultimo è stato organizzato da Dashero e conta già la terza edizione.
Una novità quindi nel settore degli eventi.
L’affiliate marketing è un canale di vendita di prodotto o un servizio che permette a micro-influencer o marketer di vendere un prodotto non loro attraverso un link tracciato che identifica chi lo ha venduto.
Il venditore, a quel punto, riconoscerà una percentuale sul prezzo finale a chi ha generato la vendita.
Questo fenomeno nasce nel 1989 quando l’imprenditore americano W.Tobin il primo programma di affiliazione online sulla piattaforma Prodigy per la sua azienda “Pc and Flowers Gift”.
Questo modello è stato nel tempo da molti player del settore tra cui Amazon, il quale ha lanciato il suo canale di affiliazione nel 1996, riconoscendo una percentuale a chi consiglia l’acquisto di un prodotto sul marketplace.
Come sta procedendo il mercato dell’affiliate marketing in Italia? Quali sono le previsioni per il suo futuro?
Dall’Affiliate Expo 2021 emerge un settore florido e con prospettive rosee per il futuro. Si tratta infatti di performance marketing puro e quindi una condizione win-win per prodotto e advertiser.
Perchè è un metodo di promozione win-win? Perchè lato produttore, ha la possibilità di vendere i prodotti pagando una commissione solo a prodotto già venduto e a profitto già incassato. L’affiliate marketer, invece, si assume il rischio del costo di vendita ma, se riesce a mantenerlo basso e costante, ottiene profitti costante senza dover seguire produzione, stoccaggio e spedizione dei prodotti venduti.
I dati dell’Awin Report 2020 affermano che su Linkedin durante il 2020 la professione “affiliate marketer” è stata la 7° più ricercata nelle offerte di lavoro. Dal report emerge anche che, solo sulla piattaforma Awin, gli affiliate marketers hanno generato 14 miliardi di $ in ricavi, 6 miliardi di clic e 182 milioni di vendite.
Attendiamo dunque l’appuntamento con la 4° edizione dell’Affiliate Expo che sarà nel 2022.
Nell’attesa, è possibile acquistare le videoregistrazioni degli interventi dell’ultimo evento a 97 euro qui.
Tra affiliate marketing e franchising esiste relazione? Ad oggi si, ma si tratta di una connubio recentissimo.
Aziende come Nemo Group, attraverso il loro prodotto FranchisingTop hanno iniziato ad approcciare alla lead generation di franchisor mediante il performance marketing, vendendo lead ad un “costo per lead”. Per fare ciò è stata creata una piattaforma dove affiliate marketers possono scegliere le campagne da lanciare per generare contatti di potenziali franchisee attraverso questo modello di traffico.
L’affiliate marketing esiste dunque anche nel mondo del franchising ed è un canale che alla lunga assumerà sempre più importanza grazie alla possibilità di calcolare già in partenza i risultati che si andranno ad ottenere con una campagna.
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