Beteyà: un brand “bello e buono”
Si chiama “Beteyà” ed è la linea di abbigliamento realizzata nell’ambito del progetto “Sud – Arte e Design”. Inaugurato a Catania, in via Etnea 322, l’atelier è interamente gestito da migranti provenienti dal Nord Africa e giovani disoccupati catanesi. Nata dal lavoro comune di quattro siciliani ex disoccupati e quattro migranti provenienti da Nigeria, Mali, Senegal e Gambia, l’iniziativa è partita con i lavori di ristrutturazione del bene confiscato a Villarosa e proseguita con la definizione del visual, del piano di marketing e con la formazione dei giovani siciliani e migranti. Oggi, grazie a questo percorso, c’è chi taglia e cuce, chi è addetto alle macchine di stampa, chi cura il brand e chi si occupa della vendita dei capi realizzati dai propri colleghi. Il progetto “Sud – Arte e Design” è sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e promosso dall’Associazione Don Bosco 2000 in collaborazione con organizzazioni e istituzioni locali, mentre lo store si sviluppa su una superficie di circa 50 mq e dispone anche di un’area dedicata a incontri specifici, presentazione di libri ed eventi di scambio e condivisione, in linea con la filosofia che ha dato vita all’insegna.
Beteyà: da startup a brand
“Beteyà” è una parola della lingua mandinga parlata nell’Africa occidentale, che in italiano è traducibile con l’espressione “bello e buono”. Un’espressione significativa, che si richiama alla bellezza e alla bontà. Questa semplice parola è stata mutuata dagli operatori dell’Associazione “Don Bosco 2000”, un’impresa sociale nata a Piazza Armerina (EN) e presente con diversi progetti di integrazione per i migranti in Italia, Senegal e Gambia.
“Beteyà” oltre a significare “bello e buono”, è divenuto oggi un brand nato in uno dei tanti progetti pensati dall’Associazione Don Bosco 2000 per i giovani italiani e migranti.
Il progetto prevede anche la possibilità di finanziare, con una parte del ricavato delle vendite, l’apertura di nuovi store in Africa per permettere ai migranti di ritornare nel proprio Paese, certi di avere una fonte di reddito. Nasce nel febbraio 2017 grazie all’impegno degli operatori della Don Bosco 2000, che insieme ad altri Enti partner, presenti nell’entroterra siciliano, creano “Sud-arte e design” un progetto educativo, che tra gli obiettivi ha anche quello della valorizzazione del territorio. Il progetto approvato viene finanziato dalla Fondazione con il Sud, che attraverso il bando “Beni Confiscati 2016”, assegna all’associazione un immobile a Villarosa (EN), inutilizzato in quanto confiscato alla mafia.
Beteya in evoluzione: dal 2017 ad oggi
Beteya ha come obiettivo quello di valorizzare non solo capi di abbigliamento, ma anche valori come la pace, l’accoglienza, la solidarietà e l’unicità. Il team, guidato da persone esperte nel settore, ha inizialmente definito la vision, il piano marketing e soprattutto si è formato non solo a livello teorico ma anche pratico attraverso fiere e stage presso i fornitori. I giovani dell’area grafica, inoltre, hanno realizzato anche una work experience a Torino per migliorare ancora di più lo studio dei prototipi. La vision del team di Beteyà è molto ampia, Agostino Sella, presidente dell’Associazione, confida di poter aprire altri due negozi entro il 2020 in Italia, creare una fitta rete e-commerce in Europa e in Africa e aprire due punti vendita a Dakar, in Senegal, e a Lagos, in Nigeria.

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