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Cresce il fatturato del franchising italiano, anche all’estero

Per la precisione di tratta di 24,2 miliardi di euro, con un incremento dello 0,9% rispetto al 2016. Un risultato raggiunto anche grazie alla continua espansione della rete: i franchisor attivi nel nostro paese sono stati 977 (+2,7% sullo scorso anno), mentre il numero di imprese franchisee affiliate ha raggiunto quota 51.260 (+1%). In crescita anche la presenza dei franchisor italiani all’estero: le insegne che hanno almeno un punto vendita fuori confine sono ormai 200, in aumento dell’8,7% rispetto al 2012. 

Tabella: imprese e fatturato del franchising, anni 2016-2017

  2016 2017 Var
Franchisor 950 977 +2,7%
Franchisee 50.720 51.260 +1%
Occupati (migliaia) 195,3 194,1 -0,6%
Fatturato (mld €) 23,8 24,2 +0,9%

Report dell’Osservatorio Federfranchising Confesercenti

Le attività con almeno un punto vendita fuori dai confini italiani sono aumentate dell’8,7% rispetto al 2012, e con la ripresa dell’economia si stima un fatturato che dovrebbe superare i 25 miliardi nel 2021.

“Come dimostra puntualmente – precisa Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti – il franchising è il settore di commercio e servizi che ha le maggiori chance di crescita … Uno sviluppo che avrà sempre più a che vedere con le moderne tecnologie: web, cloud, ma anche big data e automazione. Il franchising, per definizione fatto di reti, è naturalmente strutturato per recepire. Il che non vuol dire che il processo di innovazione sia scontato: l’affiliazione commerciale riunisce imprese molto diverse tra loro per tipologia e dimensioni, e l’impegno di Confesercenti è quello di trovare le soluzioni giuste per ciascuna, trovando la giusta prospettiva di crescita nell’ambito degli investimenti ‘liberati’ dal piano Imprese 4.0”.

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Nonostante sempre più imprese sbarchino all’estero, la richiesta è ancora quella di strumenti adeguati per poter sostenere l’entrata, e soprattutto la sopravvivenza, in un mercato estero. “Il problema attuale per i retailer italiani che vogliono svilupparsi all’estero – conclude Alessandro Ravecca, Presidente di Federfranchising Confesercenti – non è la ricerca della location, ma  trovare  Master o Area developers con esperienza nel mercato di riferimento. Quindi bisogna concentrarsi su questo aspetto promuovendo incontri b2b con imprenditori che vogliono investire nel Made in Italy con aziende realmente italiane e presenti sul territorio nazionale, creando gruppi o consorzi di operatori che assieme si presentino nel mercato estero sfruttando al massimo le sinergie… Le opportunità sono molte: con l’ICE stiamo già collaborando per aprire alle insegne italiane le porte dei più importanti saloni di settore. Ma serve un maggiore sostegno diretto alle imprese”.

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