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Intervista a Luciano Pesce di HOWIT: l’importanza di una strategia di marketing nel settore Food&Beverage.

Troppo spesso vedo imprenditori innamorati del proprio prodotto o dei menù e come per magia il loro innamoramento dovrebbe bastare a “sedurre” tutti i clienti e fidelizzarli. Non è così. 

La società di consulenza italiana fondata da Luciano Pesce, HOWIT, specializzata nella creazione, valorizzazione e sviluppo di business nel Food & Beverage, replicabili in franchising e durevoli nel tempo, ci ha illustrato in che modo nel settore del Food&Beverage è possibile operare in modo tale da cogliere le nuove opportunità e fidelizzare al meglio la propria clientela.

Scopriamo di più, grazie alle parole che l’esperto ha voluto offrire alla redazione di Start Franchising.

Una strategia di marketing per il settore Food&Bevarege: i consigli di HOWIT

Nel food&beverage forse più che in altri settori chi fa impresa guarda alla strategia di marketing come a un’altra tassa da pagare, senza coglierne non solo le opportunità ma il suo essere imprescindibile. Questione di budget o di cultura imprenditoriale?

È nato prima l’uovo o la gallina? Ovvero sono nate prima attività in piccolo che con un po’ di fortuna, mercato favorevole e la stoffa, hanno raggiunto il successo e che dopo si sono ben strutturate con la comunicazione on line e off line? Oppure oggi è necessario partire solo dopo aver canalizzato idee, entusiasmo ed energie per le attività di marketing?

Aspettative contro realtà: l’importanza di uno sguardo su lungo periodo

Spesso mi trovo a lavorare sullo sviluppo di un format (aperture dirette, progetti per produttori o in franchising) dove non c’è mai stata sin dall’inizio una strategia di marketing. L’imprenditore o l’imprenditrice in questione non ha mai costruito una visione e identità a medio/lungo termine della propria azienda. Eppure, chiede di essere sui social, di progettare il sito internet.

Guarda a questi strumenti senza una reale consapevolezza, ma come fossero un’altra tassa da pagare, perché lo fanno anche gli altri.  Naturale che queste azioni scoordinate e una tantum, senza una continuità nel medio periodo, non portino nessun risultato, anzi, si trasformino in veri e propri boomerang.

Mancanza di budget o di comprensione?

Quando mi trovo a realizzare i business plan sia per format in franchising che indipendenti e seguo il periodo di formazione e startup, noto sempre diffidenza da parte dell’imprenditore nel destinare risorse alle attività di lancio e promozione delle vendite.

Insomma, l’affitto di un locale o le commissioni di delivery non sono in discussione, bisogna pagarle per forza.

Ma la messa a punto della strategia di marketing, questo sconosciuto, viene sempre posticipata o portata avanti a spizzichi e bocconi. Questo tipo di imprenditore non si accorge che, per risparmiare, rischia di compromettere non solo il successo, ma la sopravvivenza stessa dell’attività.

Marketing operativo senza una corretta strategia

 Troppo spesso sento chi fa impresa nel food & beverage (quindi sia canale produttori che canale horeca) lamentarsi dei professionisti freelance, che non avendo alcun incarico su consulenza strategica, nessuna indicazione dalla direzione, iniziano col fare qualcosa di operativo, ovvero attività di branding, giusto per far conoscere a qualcuno che esiste quel ristorante lì. Ma chi dovrebbe dare ai professionisti della comunicazione e del marketing questa direzione, se non chi ha fondato l’attività?

La formazione delle prime linee

Inoltre, qualsiasi azienda di qualsiasi settore forma i propri rappresentanti per la vendita, li seleziona in base alle attitudini caratteriali e li prepara sul prodotto. Punta a motivare la squadra commerciale.

E nel settore della ristorazione? Niente, nulla di nulla.

Vedo spesso imprenditori innamorati del proprio prodotto o dei menù e come per magia il loro innamoramento dovrebbe bastare a “sedurre” tutti i clienti e fidelizzarli. E si sorprendono pure quando si accorgono che no, non è così che funziona.  

Senza coinvolgere in un piano di formazione i dipendenti, a qualsiasi livello, e senza strutturare un adeguato piano di marketing a vincere è il caso. E il successo non è mai frutto del caso.

 

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