Autoimpiego? “Grazie, ma non grazie!”. Il titolo della canzone che Willy Peyote ha portato a Sanremo lo scorso febbraio, rende bene l’idea di come quel tipo di franchising in cui un individuo lavora direttamente in un’attività dopo averla acquistata, sia in forte calo, come dimostrano i numeri dal 2019 ad oggi. Infatti sempre meno persone investono in prima persona in un’attività con rischi connessi, e questo soprattutto perché i capitali non sono sufficienti.
Da contro altare sta crescendo il trend dei multi affiliati: se nel 2023 la statistica parlava di 7 persone su 10, ora c’è già un ulteriore incremento del 10% nel portare avanti attività in multi affiliazione (Fonte rapporto annuale Nomisma per Assofranchising).
Quindi il numero degli imprenditori che stanno investendo nella diversificazione è in aumento, fattore che permette di ridurre i rischi rispetto all’investimento in un’impresa tradizionale.
Ma quindi l’autoimpiego è destinato a scomparire? Attualmente è in calo, ma è pur sempre un’opzione nel mondo del franchising, e, su questo aspetto, le regole sono ferree per permettere che questa formula possa essere comunque competitiva.
Ad esempio gli investimenti devono essere ridotti (non superiori ai 15 mila Euro IVA inclusa), devono essere presenti strumenti come il noleggio operativo, a lungo termine, il conto vendita, tutti fattori che abbattono i costi iniziali e permettono un’entrata più soft in questo modo di lavorare. Il tutto correlato da una consapevolezza a cui si arriva tramite formazione approfondita per ottenere una preparazione adeguata, a favore di franchisee e collaboratori che possano essere competitivi da subito.
Come si può vedere l’autoimpiego non viene denigrato ma inserito in un contesto diverso, più completo, dove l’essere multi affiliato è comunque il protagonista.
Le tre regole per far aumentare la rete franchising e affiliati sono semplici ma efficaci: leadership, attenzione ai numeri, proposte adattate all’autoimpiego, di cui abbiamo parlato ora.
Leadership
Intesa come la creazione di un rapporto diretto con il potenziale franchisee, fin dal primo incontro che risulta essere molto importante per iniziare una strada di lavoro insieme. La gestione di questo aspetto viene fatta direttamente da parte del franchisor, per essere subito chiari e far capire l’importanza e la serietà del proprio brand.
Attenzione ai numeri
Si sa, l’aspetto dei numeri in un’attività economica è fondamentale, perché, fin dall’investimento iniziale, ogni aspetto deve essere chiaro e calcolato nei dettagli, a tutela del possibile affiliato, come vuole la Legge 129 del 2004 che obbliga i franchisor a essere trasparenti e precisi nei numeri, tra capitale sociale, canone d’affitto, costi vari, per poter garantire il rientro dell’investimento nei primi tre anni di attività. Non sono solo parole, ma fatti concreti.
Queste tre regole confermano come il Franchising non sia più visto come un vero e proprio autoimpiego, ma come una possibilità per imprenditori ed investitori di diversificare per affrontare al meglio le nuove dinamiche del mercato.
Livio Oggero
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