Franchising e Coliving: la creatività in vacanza

IMG:151826:

L’idea centrale è quella di una start-up che vuole innovare il classico concetto di vacanza proponendo il modello del “coliving diffuso” attraverso la riconversione sia di strutture ricettive che di case private a una nuova tipologia di vacanzeri: viaggiatori ispirati, nomadi digitali e remote worker. Oltre a condividere gli spazi e i compiti, gli ospiti condivideranno anche un altro compito:organizzare workshop, rassegne a tema, tavole rotonde per cercare di creare insieme progetti realizzabili nella realtà, con gli sconosciuti con cui si sta dividendo la vacanza.

La storia del coliving per le vacanze in Italia

L’idea del colinving per le vacanze nasce da Roberta Caruso, una ragazza laureata in filosofia e altri tre amici (Francesco Biacca, Gianluca Miceli, Maria Scalese) a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza nel 2015. A questa prima esperienza si è aggiunta un’altra casa vacanze in Puglia, a Lequile, in provincia di Lecce.

Roberta Caruso sulle colonne del Messaggero ha spiegato le caratteristiche di questo franchising: “La particolarità di questo franchising è quella di concentrarsi nelle aree fuori dalle grandi città, per fare del coliving la motivazione di un viaggio, un motore di sviluppo locale e stimolo alla progettualità nei borghi, nelle zone rurali e nelle aree interne”.

Ogni struttura è gestita da un “homer” ovvero da un abitante numero zero che non solo si occupa della struttura, ma anche di creare le occasioni di incontro fra gli ospiti. Inoltre, ogni casa può avere un format basato proprio su alcuni temi specifici. La “home 4 creativity” calabrese proietta il viaggiatore in stanze ispirate alle figure femminili del Pensiero, da Antigone, a Didone fino a Frida Khalo, mentre la struttura leccese si ispira al cinema.