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Starbucks Core: il colosso americano si espande nel Bel Paese

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Dopo il Reserve Roastery in piazza Cordusio a Milano, come già anticipato dall’azienda americana sono sbarcate nel capoluogo lombardo la seconda e la terza caffetteria Starbucks, stavolta con il modello ‘Core‘, di cui esistono già quasi 30mila esempi in tutto il mondo. Inaugurata questo 20 novembre, la seconda caffetteria si trova in Corso Garibaldi, una delle strade più dinamiche di Milano. Il terzo locale è stato invece inaugurato il 22 novembre in via Durini, a due passi dal Duomo. Tutti gli Starbucks Core italiani saranno affidati in franchising al gruppo Percassi, a differenza del Reserve Roastery che è gestito direttamente dal colosso americano.

Starbucks Core: i due di Milano e le prossime aperture

Così come il Reserve Roastery, anche gli altri negozi aperti a Milano presentano delle caratteristiche peculiari che potremmo definire ‘all’italiana‘. Sembra infatti che, a differenza di quanto accade negli altri store internazionali, cornetti, brioche, crostate e muffins siano preparati sul momento. Anche lo stile dei locali, progettato dalla chief design Liz Muller, con i suoi toni caldi e le definizioni in legno, bronzo ed ottone, ricorda quello degli antichi bar italiani. Gli Starbucks Core sono quindi un connubio tra i sapori ed i colori del Bel Paese e quelli della cucina e del design internazionale. I prodotti di pasticceria dei nuovi negozi Starbucks sono forniti dal laboratorio artigianale l’Atelier di Clusone che prepara i prodotti destinati alle caffetterie dell’azienda americana attraverso uno chef ed uno stabilimento dedicato. La multinazionale ha quindi deciso di affidare la produzione dei prodotti destinati agli Starbucks Core ad un laboratorio italiano, proprio come per il Reserve Roastery di piazza Cordusio, dove sul bancone sono esposti i prodotti del panificio Princi.

Il prossimo locale del brand americano aprirà a Malpensa e sarà grande 350 metri quadrati, ma le novità non sono finite. Sembra infatti che Starbucks possa avere intenzione di aprire altri store in Italia, come rivela Roberto Masi, managing director di Starbucks Coffe Italy, a Il Sole 24ore “Non ci piacciono gli annunci, inoltre dobbiamo capire la risposta del mercato, ma se tutto andrà bene, il piano di sviluppo prevede circa 10-15 aperture l’anno e un focus, oltre che sui centri città, anche sui luoghi di viaggio, come aeroporti e stazioni, e centri commerciali”. Dopo aver consolidato la presenza su Milano, sembra quindi che il brand punterà ad altre città, infatti Masi sostiene “Dopodiché ci concentreremo sulle medie città del Centro e Nord Italia: Firenze, Bologna Venezia, Padova, Verona e Torino” ed ancora “È un programma a medio termine, su cinque anni: siamo prudenti e umili. Sappiamo che l’Italia è una grande sfida per Starbucks, ma il gruppo ha dimostrato di credere nel nostro Paese, aprendo proprio a Milano la prima Roastery in Europa e la terza nel mondo. Se saremo bravi e veloci nel trovare il giusto mix commerciale, capace di unire un grande brand internazionale con un’offerta adeguata alle abitudini e i gusti degli italiani, allora il programma potrebbe anche accelerare”.

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